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Kuṇḍalinī

La Dea Serpente

 

 

“Questa potenza e chiamata suprema, sotle, trascende ogni norma di comportamento. Avvolta intorno al punto luminoso (bindu) del cuore, all'interno giace nel sonno, o Beata, in forma di serpente addormentato e non ha coscienza di nulla, o Umā. Questa Dea, dopo aver immesso nel grembo i quattordici mondi insieme con la luna il sole i pianet,i cade in uno stato di obnubilamento come di chi e ofuscato dal veleno. È risvegliata dalla suprema risonanza naturale di conoscenza, nel momento in cui e scossa, o Eccellente, da quel bindu che sta nel suo grembo. Si produce infatti uno scuotimento nel corpo della Potenza con un impetuoso moto a spirale. Dalla penetrazione nascono per prima i punt splendent di energia. Una volta levata Essa e la Forza (kalā) sotle, Kuṇḍalinī.” Tantrasadbhāva

Kuṇḍalinī कुण्डलिनी e un termine della lingua sanscrita adoperato originariamente in alcuni testi delle tradizioni tantriche per indicare quell'aspetto della Shakti presente nel corpo umano, l'energia divina che si ritiene risiedere in forma quiescente in ogni individuo.
Dal punto di vista tantrico Kuṇḍalinī Devi e uno dei nomi della śakt, della Dea.

Si rivolge alla Dea Kuṇḍalinī il flosofo kashmiro Abhinavagupta (X-XI sec.), sistematore di queste tradizioni:

«O visione d'ambrosia immortale e suprema che splendi di luce cosciente scorrendo dalla Realta assoluta, sii il mio rifugio. Grazie a essa t adorano coloro che conoscono il mistco arcano.» Tantraloka.

Il nome deriverebbe quindi dallo stato in cui normalmente si trova questa energia; "dormiente", "addormentata", "quiescente", "inattiva", "sopita", "inconscia": sono questi i termini che generalmente si trovano in leteratura per riferirsi alla kuṇḍalinī di cui non si e ancora preso coscienza tramite una delle pratiche canoniche. Il riferimento al serpente come immagine simbolica della kuṇḍalinī rende bene l'idea di qualcosa che normalmente e in stato di riposo, arrotolato su se stesso come spesso il serpente giace fntanto che non venga stimolato o non si muova in cerca di cibo.

La dea Kubjikā e rafgurata nell'apparenza di una vecchia donna incurvata dagli anni (kubjika signifca "curva"); questa Dea e infatti associata con Kuṇḍalinī. La tradizione in oggeto e la cosiddeta tradizione Kaula originaria dell'Himalaya occidentale, e atestata con certezza nel XII secolo dove ancora sopravvive. Il Kubjikamata Tantra e il testo piu antico nel quale si trova menzione del sistema dei sei cakra, quello atualmente piu noto e difuso: testi precedenti menzionano un numero diferente di cakra variamente collocati nel corpo sottile

«Vivere, esistere consapevolmente come tāntrika, e vivere in un universo che si avverte penetrato dall'energia divina, un complesso energetco nel quale il corpo e immerso, facendone parte e ofrendone un rifesso nella propria strutura: un corpo in cui sono present le forze sovrannaturali, le divinita, che lo animano e lo legano al cosmo, un corpo che ha una strutura e una vita divino-umane, e che e, inoltre, un corpo yogico.» (Padoux 2011).

“La grande dea Kundalini, l’energia primordiale del Sé, dorme nella regione sessuale del corpo. Ella ha la forma di un serpente, arrotolato tre volte e mezzo. Finché rimane addormentato, l’anima individuale (jiva) è limitata e non può giungere alla vera conoscenza. Ma come soltanto la chiave giusta apre una particolare porta, così il Tantra yoga apre la porta di Kundalini, conducendo il Sé verso l’esperienza di Brahma (creazione) e ottenendo la liberazione”.

-Gheranda Samhita-

Kundalini: L'energia segreta del Tantrismo

Fin dall’alba della creazione del mondo i tantrici hanno realizzato che nel corpo umano risiede una forza potenziale e dinamica chiamata KUNDALINI. In sanscrito kundal significa spirale, kunda significa “luogo profondo o cavità” e spesso viene rappresentata come un serpente addormentato attorcigliato alla base del nostro coccige.

Kundalini è la Shakti, l'energia primordiale nel suo stato potenziale latente e quando si manifesta viene chiamata con uno dei nomi della Devi: Kali, Durga, Bhairavi e con molti altri nomi secondo la forma con cui si manifesta.

Con il risveglio di KUNDALINI, l’intelligenza superiore viene risvegliata dal letargo e si crea una nuova sfera di creatività. Quando tale energia è risvegliata è possibile avere visioni, esperienze psichiche ed extrasensoriali, divenire poeti, scrittori, danzatori, profeti perché la sua potente forza apre le porte alla coscienza e alla conoscenza.

I tantrici affermano che il risveglio autentico di Kundalini non avviene nel Chakra base (Muladhara) ma nel Chakra del cuore (Anahata) solo quando tutte le tenebre dentro di noi sono state dissipate.

Per far questo invochiamo madre Kali: la guardiana di un territorio di fuoco, la grande dissipatrice delle tenebre, colei che sgomina la paura, i legami all'ego, che dà la forza per compiere la sadhana (pratica spirituale). È lo spazio, e per i suoi adoratori è, prima di tutto, un amore che non conosce limiti, poiché il tantrika si libera di tutti i limiti. Il Tantra utilizza un complesso e al tempo stesso affascinante simbolismo per rappresentare l’anatomia umana. La colonna vertebrale è vista come l’albero della vita con le radici nel mondo sotterraneo e i rami tesi verso il cielo. Alle radici dell’albero si trova la dea serpente arrotolata (Kundalini) immagine simbolica del potere divino che si manifesta nella natura. Le pratiche tantriche risvegliano il serpente risalendo dalle radici dell’albero ai rami. Questo processo porta a un’illuminazione spirituale e alla liberazione finale da tutto ciò che è materiale. Quando il serpente si trova alla base si manifesta come energia sessuale; quando comincia a salire viene denominato "energia Kundalini"; quando raggiunge la cima diventa Spirito.

Articolo scritto da Maya Swati Devi-Vieta la diffusione senza il permesso dell'autrice e senza citarne la fonte.

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