YOGA JOURNAL- Luglio 2017
DEA e DONNA
Il TantrIsmo onora Il potere creatIvo del femmInIle. e InvIta a danzarlo con gIoIa e devozIone
Intervista a Maya Swati Devi
di A.Bassi /foto di Marco Mudra
Quando si parla di Tantra, una delle cose che più affascina le persone è l’idea di una sessualità libera, che permea le giornate di piacere, senza sensi di colpa o accuse di immoralità. Un’idea che sembra rivoluzionaria, particolarmente per le donne, che nei secoli hanno patito il peso del giudizio religioso e sociale, teso a ingabbiarle in ruoli di sottomessa e monotematica devozione a casa e famiglia.
Ma che cos’è davvero il Tantra?
«Il Tantrismo è l’insieme degli insegnamenti spirituali, dei metodi rituali, delle pratiche meditative e delle tecniche yogiche con cui si raffinano le capacità mentali introspettive, per raggiungere il pieno controllo sul corpo, sulla parola e sulla mente e ottenere la purificazione delle energie interne e degli elementi costitutivi fisici e mentali», spiega Maya Swati Devi, insegnante di yoga e tantra, iniziata in India alle tradizioni Shakta e Kaula, autrice di “La danzatrice Tantrica”. «Gli impulsi emotivi, estetici e sessuali del praticante sono una preziosa fonte di energia spirituale, che gli consente di evolversi interiormente. ll Tantra è la “VIA” che riconosce la maestosità della vita in tutte le espressioni dell’essere. Non è una religione, ma una cultura ed una scienza spirituale priva di dogmi imposti, con un approccio olistico rivolto allo studio dell’universo dal punto di vista dell’individuo».
Il sesso è sacro
Il Tantra, al contrario di quanto si tende a credere in Occidente, quindi, non insegna a ottenere prestazioni sessuali che durano ore, ma «può dare un alto valore e significato alla concezione di sessualità entrando, con la pratica dei rituali, in una dimensione sacra, dove per Sacro si intende “Amore e rispetto per il multiforme trasfigurarsi dei gesti, dei suoni, delle forme, della vita”. Il Tantra insegna a liberarsi dalle inibizioni e accettare la vita in tutta la sua pienezza risvegliando tutte le energie umane e cosmiche». L’atto “sovversivo” del Tantra (per noi occidentali) è dunque quello di considerare la sessualità non un istinto animale basso e potenzialmente pericoloso, ma una parte inalienabile dell’essere umano. Un istinto naturale e potente che permea la vita emozionale ed intellettuale delle persone e ne facilita l’interazione reciproca. «Il rapporto sessuale scuote l’essere umano inteso come individuo ed elimina la sua egoità. Scompare l’idea dell’altro come entità isolata, e sorge un equilibrio in cui non c’è un soggetto che manipola né un oggetto da utilizzare, ma ci sono unità e perfetta reciprocità di valori». Il sesso è visto come un grande gesto mistico di unione.
La donna iniziatrice
In questo processo, la donna ha un ruolo centrale. Il suo corpo non è peccaminoso, il suo potere non deve essere imbrigliato. «Nell’unione Sacra l’esse- re femminile viene trasfigurato in una manifesta- zione terrena della Madre Divina dell’Universo, mentre l’uomo incarna il Principio Maschile. Ogni giorno in India vengono venerati il Liṅgam e la Yoni (un triangolo che racchiude una pietra eretta) come rappresentazione simbolica della perfetta unio- ne sessuale, la coppia divina di Śiva, progenitore di pura coscienza e Śakti, forza dinamica e creatrice». Il Tantra è il culto della femminilità, della Dea, delle donne. Un culto le cui origini si perdono nella notte dei tempi, sopravvissuto in India (una volta, ovun- que, il Divino aveva volto di donna). Venerare la Dea significa meditare sulle sue energie e funzioni, ma anche accettarle nel loro aspetto misterioso. Devī, la Dea, è sì Lakṣmī, signora della bellezza e della pro- sperità, ma anche Durgā, potente guerriera o Kālī, proiezione terrificante del tempo che tutto divora. «Tutto ciò che sperimentiamo nella vita è permeato dall’immensità di Śakti Devī».
Ritorno a Casa
Come può una donna occidentale, oggi, percepire questa dimensione intima e sacra? Sicuramente attraverso lo yoga, la meditazione e la danza, attività che possono fondersi in un’unica espressione. «La danza è un antico rituale che conduce alle radici dell’Essere, una pratica di autoguarigione a beneficio dell’umanità intera. Da sempre, ha funzione di collegamento tra i mondi. Talvolta, danzando può accadere di ricevere importanti comprensioni e rivelazioni. Si danza per rinnovarsi, per ricrearsi e per il piacere stesso del movimento che rilassa e illumina il Sé. Ogni danza è sacra, ciò che la rende tale è la nostra intenzione. Noi intendiamo collegarci con il Divino e portarlo sulla Terra. Possiamo canalizzare l’energia di guarigione e scaricare ciò che non ci appartiene direttamente nel suolo della terra. La danza è una forma di yoga molto potente che permette di controllare il proprio corpo e la propria mente attraverso la disciplina costante, lo studio e la devozione». La donna vitale, consapevole della propria femminilità, può allora vivere in modo spontaneo la propria sensualità, valorizzando se stessa e portando armonia all’interno della coppia.
Tantra per tutti
«Per praticare il Tantrismo, la condizione primaria è la presenza consapevole del proprio Sé. Le pratiche fisiche di tantra yoga - asana, pranayama, bandha - e quelle alchemiche - mantra, meditazioni, nyasa - possono essere applicate da tutti. Ottenendo molti effetti positivi, come riscoprire e coltivare la sensorialità, imparando ad espandere i sensi; sviluppare presenza e ascolto intimo consapevole in ogni attimo della vita; non fuggire dalle proprie ombre, ma passarci attraverso, trasformarle senza timore come il vira (eroe) e iniziare a cavalcare la tigre; comprendere che l’energia sessuale è l’energia più potente della creazione e risiede nel corpo».
Niente è più magnificamente creativo e meditativo di un atto sacro d’amore. In quel momento capiamo di non essere soli e siamo uno con il macrocosmo.
INTERVISTA a MAYA SWATI DEVI
su RDE Sicilia. Trasmissione "Il velo di Maya" di Silvia Consolo