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TANTRA
TRA MITI e LEGGENDE

 


In Occidente si crede che TANTRA sia sinonimo di sesso, pratiche sessuali e posizioni del Kamasutra , il manuale indù dell'amore sessuale. Queste pratiche infatti rappresentano solo una piccola parte del Tantrismo e anche se vi si si trova uno yoga di tipo sessuale esso non  ne è caratterizzato poichè il Tantra tende a trasformare tutte le attività della vita in gesti e rituali sacri incluso la sessualità.
Si tratta di un approccio sacro e divino all'amore e al sesso che nel Tantra vengono rese meditative e spirituali.


L'erotismo e la sessualità nel Tantra hanno il senso della rappresentazione di potenze elevate della coscienza,attraverso le quali forze possono essere trasformate.Non è banale glorificazione della sessualità ordinaria ma la comprensione suprema del potere cosmico della creazione. ​
In India in gran parte degli Ashram o Templi indù tutt'oggi si svolgono forme regolari di rituali e adorazione tantrica.

 

Il Tantra non è caratterizzato dalla sessualità o dall'ascetismo ma si occupa di metodologie per la trasformazione energetica come lo yantra ed il Mantra e che rendono il corpo sacro. Il corpo nel Tantra è considerato infatti il tempio del divino (realtà sacra) ed è visto come il microcosmo dove l'anima individuale risiede per poter comprendere il macrocosmo dell'Universo. Il corpo è un simbolo mistico per i tantrici , solo un veicolo con il quale fare esperienza in questa vita e che ci assiste nel processo di crescita spirituale e nel processo di acquisizione dell'esperienza stessa.

 

Senza energia e sensibilità nel corpo e senza l'uso adeguato non possiamo fare molta strada verso l'illuminazione. Nel corpo esiste un'intelligenza cosmica che ci guida e si manifesta quando non usiamo più il corpo seguendo i nostri desideri personali ma utilizzando esso come strumento di sviluppo di consapevolezza superiore.

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NEO TANTRA

In Occidente si è creata una certa confusione intorno all'importanza del sesso nel tantra e questa ha una precisa radice storica: quando negli anni Ottanta il guru Osho commentò il Vijnanabhairava tantra in chiave psicologica e al contrario di altri maestri indiani parlò esplicitamente delle pratiche sessuali legate al tantra, molti allievi occidentali, cresciuti in un paradigma religioso dove la ricerca spirituale era associata alla rinuncia al piacere, si sentirono sollevati di poter includere il piacere sessuale nel percorso spirituale. La sua allieva Margot Anand diede inizio ad una corrente chiamata neo-tantra: benché basata sui principi tantrici tradizionali, usava prevalentemente metodi tratti dalla bioenergetica e dalla sessuologia esperienziale. In reazione alle maggiori correnti spirituali i praticanti finirono tuttavia all'estremo opposto: se fino a quel momento si era praticata molta meditazione con poco sesso, nel neo-tantra si faceva molto sesso e poca meditazione. Il neo-tantra considera la meditazione in unione  sessuale una componente importante sul percorso spirituale, perché come nessun'altra pratica, trova l'essere umano pienamente coinvolto nell'intensità della vita: con la mente, il corpo, i sentimenti, la relazione, l'alta eccitazione. 

Gli insegnanti del neotantra promuovono un percorso psicoterapeutico o di counseling o terapia sessuale piuttosto che una vera e propria Sadhana spirituale.

“Chi usa carne e vino per adorare te . Dea che sei la vita di Shiva, non commette errore, ma chi per tali sostanze sviluppa attaccamento vedrà vanificarsi la propria adorazione”
Ganapati Muni , Uma Sahasram 17,22-23

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